Ormai, per il sindaco pro tempore Mellone, è un susseguirsi di sonori scoppoloni da diverse autorità giudiziarie e di controllo. Prima la Procura della Repubblica, poi l’Anac, poi la Corte dei Conti e oggi il Tribunale amministrativo per la Puglia, che con proprio decreto monocratico pubblicato nella giornata di ieri ha sospeso con effetto immediato l’ordinanza del sindaco Mellone con la quale lo stesso aveva disposto, d’imperio, la chiusura dei distributori automatici di alimenti e bevande presenti su tutto il territorio neretino dalle 19 alle 03.
Un’ordinanza ridicola, inutile, vuota, priva di significato se non quello di alimentare la spasmodica e costante ubriacatura di potere di un sindaco evidentemente incompetente, che si sente forte e importante fotografandosi col volto arrabbiato sotto la guglia dell’immacolata per annunciare il proprio “pugno duro” tradottosi oggi in un minicicciolo. Un sindaco che grazie ai suoi frangenti di onnipotenza non solo non pone alcun rimedio per l’emergenza centro storico, che si sostanzia in degrado, sporcizia e ripetuti episodi di violenza che stanno comportando un inesorabile spopolamento del borgo antico, ma cagiona persino dei danni economici alle attività commerciali che sono costrette a difendersi nelle aule giudiziarie, sborsando fior di quattrini, per far valere il proprio diritto al lavoro messo in discussione da un sindaco che il lavoro lo conosce ben poco.
Questa pronuncia del TAR boccia clamorosamente il modo goffo e arrogante di governare la Città. Ancora una volta il sindaco Mellone gestisce la nostra Città, la città di tutti i neretini, come un bene proprio e a PAGARNE LE CONSEGUENZE SIAMO TUTTI NOI.
Ora, l’inevitabile condanna alle spese legali e al risarcimento dei danni subiti dalle attività commerciali c’è una sola persona che deve pagarli: il sindaco Mellone! E non certamente il Comune di Nardò, cioè tutti i citttadini!
Il Partito Democratico dice BASTA a questa gestione personalistica e dannosa della cosa pubblica!
Circolo PD Nardò “David Sassoli”