Salvemini:"Lupiae, ecco le ragioni della sfiducia a Pagliaro: richieste di indennità pari a 130 mila euro aggiuntivi per sé e candidature politiche"

A seguito della conferenza stampa tenuta nei giorni scorsi dall’amministratore unico della Lupiae Servizi Alfredo Pagliaro, il sindaco e candidato Carlo Salvemini ha convocato stamattina i giornalisti per consegnare alla stampa le sue comunicazioni in merito alla gestione della società.

E chiarire alla cittadinanza le ragioni della rottura del rapporto di fiducia tra il sindaco e la sua maggioranza da una parte e l’attuale amministratore unico della Lupiae dall’altra.

In premessa, Salvemini lancia un messaggio ai dipendenti della partecipata comunale.

«Ricordate sempre che i vostri diritti sono garantiti dai contratti collettivi di lavoro, dalle norme del diritto, dalla volontà del Comune di Lecce, socio unico della Lupiae, di completare il salvataggio della società con la chiusura del concordato. Non ci sono altri soggetti, che si tratti dell’attuale Amministratore Unico o degli attuali coordinatori dei servizi, che possono disporre della vostra sorte lavorativa o del vostro futuro. Ricordatevelo sempre».

Salvemini ha poi consegnato alla stampa le dichiarazioni di seguito: «In questi cinque anni le mie scelte rispetto alla Lupiae Servizi sono state guidate esclusivamente dall’interesse pubblico. La proposta di concordato, contestata dai miei avversari politici e avversata da alcune sigle sindacali; il cambio di contratto CCNL fatto sottoscrivere ai lavoratori con il passaggio alle 36h come giusto inquadramento e imprescindibile strumento di equilibrio economico e di salvaguardia di tutti i posti di lavoro; l'affidamento alla Lupiae di nuovi servizi rispetto a quelli originariamente previsti, per rafforzarla e garantire più opportunità ai lavoratori; la proroga sino alla scadenza del concordato, nel febbraio 2026, di tutti i contratti sottoscritti; il pagamento anticipato delle spettanze arretrate nei confronti dei lavori, in anticipo rispetto al piano concordatario. In ultimo, la proposta di variante urbanistica dei terreni di Via Cicolella per aumentare la possibilità di vendita all'asta e garantire così quelle risorse fondamentali per saldare il residuo debito pregresso della Lupiae. Sono state queste scelte, che ho assunto in quanto socio unico ed esclusivo committente della società, che sono state fatte proprie dalla mia maggioranza politica in Consiglio comunale, ad aver consentito il salvataggio della società e il positivo andamento del concordato», precisa il sindaco Carlo Salvemini. «Il merito che ho riconosciuto all'Amministratore Unico in questi anni è stato quello di aver garantito l'attuazione del piano concordatario, redatto dai professionisti incaricati dalla società e poi validato dal Tribunale, sotto il controllo dei commissari giudiziali, del collegio sindacale, del revisore unico. E sottoposto all'indirizzo politico del socio unico Comune di Lecce».

Poi Salvemini si è concentrato sulla rottura del rapporto di fiducia con l’Amministratore Unico Alfredo Pagliaro e le sue ragioni.

«Il rapporto di fiducia tra me e Pagliaro si è incrinato in due passaggi politici ed in uno gestionale. I passaggi politici sono legati a due scelte. La prima, da me contestata e valutata del tutto inopportuna, della sua personale candidatura alle elezioni politiche del 2022, della quale Pagliaro non ritenne all’epoca di informare il sindaco e socio unico della società da lui diretta. E la seconda, della candidatura del figlio, da lui indicata, in una lista elettorale, tra l’altro avversaria della maggioranza che lo ha voluto amministratore unico. Una scelta anch’essa considerata inevitabile e quindi non rivedibile.

Il passaggio gestionale sul quale si è rotta la fiducia tra me e Pagliaro, ha riguardato invece una precisa richiesta, espressa con due successive note, e da me non accolta: la corresponsione di una indennità di risultato aggiuntiva al compenso ordinario, in misura pari al 5% degli utili maturati negli esercizi 2020-2021-2022-2023. Circa 130.000 euro aggiuntivi chiesti per sé e che non ho assolutamente ritenuto di dover corrispondere. Per una ragione semplice: il rispetto per i lavoratori della Lupiae che col sacrificio economico legato al cambio del contratto hanno consentito la sostenibilità del bilancio e la maturazione degli utili che l'Amministratore Unico chiedeva a proprio vantaggio e ristoro. Mi sono opposto a questa richiesta per ragione di equità ed opportunità e giustizia. Perché non si può riconoscere ed erogare un premio al solo Amministratore Unico per utili conseguiti grazie a un piano concordatario impostato proprio sul contenimento del costo del lavoro.

Quello che è accaduto in questi ultimi mesi di campagna elettorale - e che è sotto gli occhi della città - è conseguenza di questa diversa valutazione. Che ha prodotto tutte le scelte conseguenti: quelle squisitamente politiche, quelle di organizzazione del servizio di sfalcio del verde in città. Che oggi per qualità e quantità delle prestazioni eseguite è oggettivamente diverso da quello garantito fino a pochi mesi fa. E non è un caso, come ho detto».

«Perché non ho revocato l'incarico all'Amministratore Unico? – continua Salvemini – Perché l'interesse della Lupiae e dei suoi lavoratori per me ha la priorità assoluta. Anche rispetto ai miei obiettivi politici. Una società nel pieno di una procedura concordataria va tutelata rispetto a situazioni estranee. Sarà il prossimo sindaco a prendere le decisioni che servono».  

E in chiusura: «Due inviti, uno all’Amministratore Unico: la Lupiae è una società che è al 100% comunale e fattura il 100% dei propri ricavi al Comune di Lecce. Lupiae è della città. Non è proprietà personale di chi è nominato amministratore pro tempore per decreto di nomina fiduciaria del sindaco. E il secondo ai dipendenti della Lupiae: il vostro futuro non lo decide né l’amministratore unico, né i coordinatori dei servizi. Ricordatevelo sempre. I vostri diritti sono garantiti dai contratti collettivi, dalle norme del diritto del lavoro e dalla volontà del socio unico di salvare la società». 

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