Occupazione abusiva di immobili comunali, Nardò è maglia nera nel Salento. Ed il fenomeno è in preoccupante aumento. Ben 51 gli alloggi occupati, la certificazione del fallimento delle politiche abitative

Il comune di Nardò al primo posto in classifica in tutta la Provincia, con 51 famiglie defraudate di un diritto ed in perenne attesa di una soluzione. Le occupazioni abusive di immobili comunali rappresentano un fenomeno complesso che coinvolge diversi aspetti sociali, ma anche giuridici ed economici.

Questo problema si manifesta quando individui o gruppi entrano e si stabiliscono in proprietà di proprietà comunale senza autorizzazione. Le ragioni alla base delle occupazioni abusive possono variare notevolmente, includendo la necessità di un alloggio, la protesta contro le politiche abitative e la speculazione immobiliare.

A fronte dei circa 10 mila alloggi gestiti da Arca Sud, sarebbero circa 700 gli immobili occupati senza titolo nel Salento. A denunciare lo stato di cose e la sostanziale inerzia da parte delle istituzioni il deputato pentastellato Leonardo Donno. “Nel corso di questi anni, da quando nel 2019 mi sono occupato della problematica, ho sollecitato più volte le istituzioni coinvolte per intervenire, ma il tema non è stato affrontato in modo radicale. Motivo per cui a oggi non è cambiato molto”, ha dichiarato - evidenziando inoltre come la situazione, rispetto a cinque anni fa, sia persino peggiorata nei numeri". Gli unici “lievi miglioramenti”, a suo dire, sarebbero quelli relativi alla città di Lecce, a fronte dell’aumento delle occupazioni abusive nei comuni di Nardò e Casarano.

Proprio Nardò si aggiudica la maglia nera e guida la classifica con ben 51 occupazioni abusive. Un dato mortificante ed in deciso aumento. Il miglioramento riguarda Lecce che si classifica al secondo posto con (41) e Casarano (30). Il paragone tra Nardò (circa 31 mila abitanti e Lecce capoluogo di Provincia dà la misura della gravità del problema nel comune retto da un'amministrazione di destra). Scorrendo la classifica segue Copertino (24), Galatina (19), Gallipoli (16), Monteroni (13). Salice Salentino (11) e Galatone (10).

A Nardò la situazione è decisamente peggiorata. Sono 51 i nuclei familiari defraudati di un sacrosanto diritto. Un tetto sopra la testa. Chi se ne occupa? L'uomo più votato a Nardò dopo Mellone è un agricoltore, si chiama Pierpaolo Giuri. Rappresenta Casapound ed ha ricevuto dal sindaco la delega alle periferie. Alle urne ha raccolto 1.063 voti, un risultato sorprendente in seno ad un sistema elettorale però che consente di esprimere anche la preferenza in accoppiata (Uomo-donna). Accanto a lui Maria Grazia Sodero che oltre ad essere avvocato si occupa, o meglio, si dovrebbe occupare, visti i risultati, di Servizi Sociali, Politiche per la famiglia, Emergenza abitativa e Piano Sociale di Zona.

Il problema che appare di difficile situazione è andato via via peggiorando. Quali le cause? Sicuramente l’emergenza Abitativa: le famiglie in difficoltà economica, spesso non riescono ad accedere al mercato degli affitti o a ottenere un alloggio popolare. Di fronte a questa mancanza di alternative, l'occupazione abusiva diventa una scelta obbligata. La Speculazione Immobiliare: In alcune aree, la speculazione immobiliare ha portato a un aumento vertiginoso dei prezzi delle case, escludendo molti cittadini dal mercato abitativo. Gli immobili comunali, spesso lasciati vuoti e in disuso, diventano così un bersaglio per le occupazioni. Le occupazioni abusive possono portare a tensioni sociali. Possono sorgere conflitti tra gli occupanti abusivi e i residenti legittimi, così come tra gli occupanti e le autorità comunali. Gli immobili occupati abusivamente spesso subiscono un rapido degrado. La mancanza di manutenzione e le condizioni abitative precarie possono trasformare edifici potenzialmente utili in strutture fatiscenti, con ripercussioni negative sull'intero quartiere.

Dal punto di vista giuridico, le occupazioni abusive pongono sfide complesse. Le autorità comunali devono bilanciare il diritto alla proprietà con il diritto all'abitazione. Le azioni di sgombero, pur essendo legali, possono essere politicamente e socialmente controverse. Per affrontare il problema alla radice, è essenziale sviluppare politiche abitative che aumentino l'accesso a alloggi a prezzi accessibili. Questo include l'espansione dell'edilizia popolare e la regolamentazione del mercato degli affitti. Recupero degli Immobili: I comuni possono avviare programmi di recupero e riqualificazione degli immobili inutilizzati. Attraverso partenariati pubblico-privati, gli edifici possono essere trasformati in spazi abitativi o comunitari. Mediazione Sociale: L'adozione di strategie di mediazione sociale può aiutare a risolvere i conflitti tra occupanti abusivi e comunità locali. La creazione di tavoli di dialogo tra le parti coinvolte può facilitare soluzioni consensuali e meno conflittuali.

Cosa prevede la legge? L'articolo 633 del codice penale (Invasione di terreni o edifici), recita «chiunque invade arbitrariamente terreni o edifici altrui, pubblici o privati, al fine di occuparli o di trarne altrimenti profitto, è punito, a querela della persona offesa, con la reclusione da uno a tre anni e con la multa da euro 103 a euro 1.032». Il Codice Penale dice che chiunque invade arbitrariamente terreni o edici altrui, pubblici o privati, al fine di occuparli o di trarne altrimenti profitto è punito, a querela della persona offesa, con la reclusione fino a due anni o con la multa da 103 a 1032 euro. Si applica la pena della reclusione da due a 4 anni e della multa da 206 a 2064 euro e si procede d'ufficio se il fatto è commesso da più di 5 persone o se il fatto è commesso da persona palesemente armata.

Le occupazioni abusive di immobili comunali sono un sintomo di problemi più ampi legati alla gestione delle politiche abitative e alla giustizia sociale. Affrontare efficacemente questo fenomeno richiede un approccio integrato che consideri le cause profonde, promuova politiche abitative inclusive e favorisca la coesione sociale. Solo attraverso un impegno collettivo e una visione a lungo termine potrà essere possibile trovare soluzioni sostenibili a questo complesso problema.

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