Nardó è stato tra i primi comuni della regione ad aver adottato (con l’amministrazione Risi) il Piano Comunale delle Coste. Ma Mellone alla prima occasione si fionda sulla stampa per pontificare (come fosse una sua creatura) su un Piano delle Coste che neppure conosce e che anzi, da consigliere di opposizione, ha strumentalmente ostacolato in tutti i modi. Eh si, è nel suo stile denigrare per anni i propri avversari politici ripetendo ai propri fedelissimi la menzogna secondo cui “quelli di prima non hanno mai fatto niente”, per poi all’occorrenza appropriarsi del loro lavoro. Il “Piano Comunale delle Coste”, strumento urbanistico indispensabile per tutelare e razionalizzare al meglio l’uso della nostra costa, è stato infatti adottato grazie alla solerzia e all’impegno dei precedenti amministratori. Solo una cosa era richiesta alla subentrata amministrazione Mellone, ossia vigilare e assicurarsi che, in fase di approvazione e di realizzazione, i progetti assentiti rispettassero le prescrizioni che i precedenti amministratori, al fine di salvaguardare la bellezza della nostra costa, avevano avuto cura di fissare nella delibera di adozione. Prescrizioni che imponevano: 1) di realizzare i manufatti adeguandosi all’altimetria della scogliera (così da avere il minor impatto visivo possibile); 2) di salvaguardare gli accessi al mare esistenti e già utilizzati negli anni (così da non creare disagio alla balneazione spontanea). Neppure questo hanno saputo fare Mellone e compagni. Così oggi ci ritroviamo sugli scogli piattaforme che sembrano piste di atterraggio, o stabilimenti che si sono appropriati indisturbati di scale e camminamenti di accesso al mare già esistenti. Il tutto sotto gli occhi indifferenti di un’amministrazione incapace o compiacente... sicuramente inadeguata a tutelare la bellezza del nostro territorio.
Maurizio Leuzzi - Partecipazione