Lecce: Barbagallo, (U.i.L.) "Subito un governo, sono tante le decisioni da assumere. Interventi straordinari per il Mezzogiorno"

“Auspico che si formi rapidamente un Governo. Non spetta a me stabilire le formule: spero che facciano il più presto possibile perché il Paese non può aspettare a lungo”. Così il Segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, ha risposto alle domande dei giornalisti a margine del Congresso della Uil di Lecce sui tempi di formazione del nuovo Esecutivo.

“Io faccio il sindacalista - ha proseguito Barbagallo - e qualunque sia il Governo che si formerà, rivendicherò la salvaguardia dei diritti dei lavoratori, dei pensionati e dei giovani in cerca di lavoro. Le parti sociali devono interloquire con le Istituzioni: così facendo siamo riusciti a ottenere importanti risultati sul fonte previdenziale con i due precedenti Esecutivi. Ora - ha sottolineato il leader della Uil - ci sono altre decisioni da assumere rapidamente, a partire proprio dalla prosecuzione del confronto sulle pensioni, dalle riduzione delle tasse per lavoratori e pensionati e dagli investimenti per far riprendere l’economia del Mezzogiorno”.

E a proposito dello sviluppo del Sud da coniugare con la salvaguardia ambientale, a Lecce tiene banco il dibattito sulla Tap, il famoso gasdotto che molti, in queste zone, non vorrebbero approdasse in alcuni punti della costa salentina: “Se il problema è il punto di approdo - ha precisato Barbagallo - si mettessero d’accordo. Lo sviluppo non si può bloccare, ma bisogna saperlo coniugare con la salvaguardia dell’ambiente, della salute e della sicurezza.

Un tempo, avevamo la Cassa per il Mezzogiorno: è stato quello il momento in cui il gap tra Nord e Sud del Paese si è maggiormente ridotto. Poi ci sono stati fenomeni di corruzione che hanno indotto a porre fine a quell’esperienza. Così, si è perso uno strumento, ma purtroppo non si è eliminata la corruzione. Ebbene - ha concluso Barbagallo - anche oggi abbiamo bisogno di interventi straordinari per recuperare i ritardi del Mezzogiorno che continuano a persistere proprio sul fronte degli investimenti nelle infrastrutture pubbliche e private”.

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