Che strano paese il nostro. Un paese dove oggi più che mai vale il detto del Gattopardo di Tomasi di Lampedusa “se vogliamo che tutto rimanga come è , bisogna che tutto cambi”. E la nostra Nardò non fa eccezione. Sembrava che dal Giugno 2016 con la vittoria del “rivoluzionario” Mellone tutto dovesse cambiare. E invece…
Lucio Tarricone del centro studi "Salento Nuovo" riferisce che "Tutto è rimasto come prima. Anzi forse peggio. La parola d’ordine degli “ex né né” è : il consenso costi quel che costi. Ideali, valori, principi, termini sconosciuti dai “giovani rivoluzionari”. Come dice Pizzarotti, Sindaco di Parma, rivolto ai suoi ex colleghi 5 stelle “possono fare tutto : la loro unica preoccupazione è solo trovare il modo di anestetizzare le svolte e così facendo giustificano ciò che fino a un attimo prima era ingiustificabile.”
E ancora: “per loro basta mettere a punto solo una strategia comunicativa efficace e possono giustificare tutto”. Considerazioni che ben possono essere adattate agli “ex né né” melloniani che governano Nardò. Si erano presentati come il nuovo e hanno imbarcato nella loro maggioranza il vecchio del vecchio; fanno e disfanno accordi con tutti senza ritegno nel solco della peggiore politica; reclamizzano come eventi epocali quelle che sono normali pratiche amministrative; offendono senza ritegno chi si permette di criticare il loro operato lanciando accuse infamanti senza mai avere le “palle” di fare nomi e cognomi; non riescono da “ragazzotti viziati e politicamente irresponsabili” ad assumersi le responsabilità delle proprie azioni e delle relative conseguenze, ma nel solco della politica becera tendono sempre a ritenere che chi li ha preceduti ha fatto di peggio.
Come se si potesse dire: tu hai rubato cento, quindi io posso rubare dieci. Che strano paese. Si discute in queste ore della chiusura del “Punto di Primo Intervento” allocato nell’ex Ospedale neretino oggi sede del Distretto Socio sanitario. La discussione che dovrebbe essere affrontata in modo serio e pacato trattandosi di servizi che riguardano la salute di noi tutti, ovviamente, è trasformata in “caciara”. Il “Mellopardo” invece di rispondere alle critiche dei suoi oppositori nel merito, carica ancora una volta a testa bassa.
Il “Mellopardo” scrive: “ credo che i miei concittadini possono facilmente constatare chi sta difendendo con il coltello tra i denti, centimetro per centimetro, il loro diritto alla salute e chi per anni lo ha barattato vergognosamente per carriere e ambizioni personali etc..”. frasi truculente che mai un “politico” dovrebbe utilizzare, ma tant’è. Il “Mellopardo” si trasforma in novello Rambo.Solo dovrebbe specificare contro chi combatte. Contro il suo mentore Emiliano, quello che sta distruggendo quel che di buono era rimasto in sanità? Quello stesso Emiliano che dipingeva nei megamanifesti come il “salvatore” di un fantomatico ospedale neretino?E chi sarebbero “quelli che hanno barattato il diritto alla salute dei neretini per carriere e ambizioni personali?”.
Mellone faccia nomi e cognomi se ha un briciolo di pudore e dignità altrimenti taccia. Le sue sono solo accuse infami e omertose. Ma questo è il suo stile, il loro stile. Lo stile di chi non ha argomenti e idee. Quanto ai responsabili della chiusura dell’Ospedale di Nardò e su chi ha lottato per cercare di salvarlo dal 2001 in poi bene farebbe a documentarsi. Potrebbe avere sorprese. Ma anche su questo argomento come sullo “scarico zero” dei reflui, sulla “discarica” Mellone è pronto a confrontarsi pubblicamente? Ne dubitiamo. Che strano paese il nostro. Forse un paese senza speranza….