La decisione della Regione Puglia di chiudere il prossimo 30 aprile il Punto di Primo Intervento di Nardò comporta di per sé un grave peggioramento dell’offerta sanitaria per gli abitanti di questo territorio: ben oltre cinquantamila persone, un numero che si triplica nella bella stagione.
Abbiamo bisogno di un ospedale e di un pronto soccorso o di un centro in cui i medici studino e facciano ricerche su come curarci? Abbiamo bisogno di servizi sanitari efficienti o di un centro studi? Il primo cittadino in un post evidenzia "Il nostro ex ospedale diventerà un centro sanitario avanzato per la ricerca e la cura delle malattie che stanno colpendo il nostro territorio. Questo il bellissimo progetto al quale stiamo lavorando da mesi. Un progetto legato all'Università di Bari che consentirà a professori universitari, medici ricercatori e studenti dell'ateneo di lavorare a Nardò per studiare e a curare le patologie che maggiormente affliggono il nostro territorio".
Interessante verrebbe da dire ma come si coniuga tutto ciò con l'impoverita offerta sanitaria? Il sindaco dinanzi alla disattivazione del Punto di Primo intervento, quel che resta del pronto soccorso ha espresso la volontà di aggiungere un'ambulanza della Croce Rossa che dovrebbe essere pagata dai cittadini. Servizi indispensabili dunque che invece di gravare su di un sistema che draga l'85% delle risorse regionali, dovrebbe essere pagato dal Comune. Successivamente ha cercato di spiegare la vera riconversione pensata a tavolino che prevede la creazione di "un centro sanitario per la cura delle malattie che colpiscono il nostro territorio".
"Ora - afferma il primo cittadino - la politica a Nardò è cambiata. E c'è già una delibera di giunta, c'è l'assenso informale dell'Università degli Studi di Bari e della Regione Puglia. Faremo presto una conferenza di servizi con tutti i soggetti interessati". Avete compreso bene. Il Sambiasi passa da Ospedale a stabilimento ospedaliero, da Poliambulatorio a Centro di ricerca. Come dire tutto e niente.
Le risposte non tardano ad arrivare. "Il gruppo consiliare "La Puglia in più – MDP Art.1 LeU" di fronte a una tale irragionevole prospettiva, il sindaco di Nardò non trova di meglio che gettare fumo negli occhi, promettendo ai cittadini la presenza di un’ulteriore autoambulanza e sparando assurdità stratosferiche, quali la richiesta alla Regione dell’apertura a Nardò di un centro di ricerca molecolare ospedaliero-universitario. Circa la promessa non meglio circostanziata di un’ambulanza – il cui costo ovviamente sarebbe comunque a carico dei cittadini – Mellone non chiarisce se si tratti della seconda postazione del servizio di 118 già prevista dal Regolamento regionale in sostituzione del PPI. In questa ipotesi, la “promessa” di Mellone sarebbe uno specchietto per quelle allodole che continuano a dargli retta. Con riguardo, poi, alla richiesta di istituire a Nardò il centro di ricerca molecolare, siamo alla solita gratuita propaganda fatta di parole altisonanti (sanità, gestione dei reflui fognari, bonifica della discarica, ecc.) e priva di concretezza, che ha lo scopo di nascondere i passi indietroreali, riguardanti anche l’offerta sanitaria,che Mellonesindaco cista regalando.
Il gruppo composto dai consiglieri comunali Roberto My e Carlo Falangone chiede che "Tenuto conto della popolazione residente e degli incrementi della stessa durante la stagione estiva, che il Punto di Primo Intervento di Nardò venga mantenuto aperto e funzionante, con un provvedimento di deroga specifica, mediante anche l’ottenimento di prestazioni h. 12 del Servizio di Radiologia (come espressamente previsto dagli accordi Regione – ASL – Comune) e dell’ambulatorio di Ortopedia e considerato che l’Ambulatorio di Cardiologia già ora garantisce prestazioni h. 12. A queste condizioni e assicurando al PPI di Nardò apparecchiature adeguate, verrebbe raggiunta e superata la soglia minima di seimila accessi annui stabilita dal Regolamento regionale n. 14 del 2015. Sull’argomento, ci facciamo carico della richiesta della convocazione urgente di un Consiglio Comunale monotematico con la partecipazione della dirigenza dell’ASL".