Dopo Antonio Padellaro, Luca Telese, Riccardo Iacona, Corrado Formigli, Sandro Ruotolo, Massimo Giannini e Piero Ricci, domenica 8 luglio a Trepuzzi, in provincia di Lecce, il “Premio Giornalistico Maurizio Rampino alla carriera” sarà consegnato a Marco Damilano, direttore de L'Espresso.
Nel corso della cerimonia - che si terrà dalle 20.30 nella piazzetta antistante la Chiesa dell'Assunta su Corso Umberto - saranno assegnati anche i premi per i migliori articoli, servizi e reportage (editi e inediti) sul tema “Gli anni dello scontento e della rabbia in un Paese senza progetti e senza speranze”.
C’è tempo, infatti, sino a giovedì 31 maggio per partecipare alla dodicesima edizione del Premio, organizzato e promosso dal Comune di Trepuzzi e dall’Associazione “Amici di Maurizio” in collaborazione con La Gazzetta del Mezzogiorno e con il patrocinio e il sostegno dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti, dell’Ordine dei Giornalisti di Puglia, di Coldiretti Lecce, del GAL Valle Della Cupa e dell’Unione dei Comuni del Nord Salento, che ricorda il giornalista Maurizio Rampino, prematuramente scomparso il 14 Giugno 2006, la sua indipendenza di giudizio, il suo coraggioso saper andare controcorrente e anticipare i tempi, il suo osservare quello che accadeva e saperlo riportare con puntualità e obiettività e “prosegue” il suo lavoro.
Possono partecipare gli autori (maggiorenni ma anche non ancora iscritti all'Ordine dei giornalisti) di articoli, reportage fotografici e servizi radiotelevisivi pubblicati dal 1 gennaio 2017 al 20 maggio 2018o inediti (o pubblicati su blog o testate non regolarmente registrate in tribunale) sul tema “Gli anni dello scontento e della rabbia in un Paese senza progetti e senza speranze”. Ai primi tre classificati saranno assegnati 2000, 1500 e 1000 euro. Un premio di 500 euro andrà all’autore del miglior inedito. La Giuria è composta dal sindaco del Comune di Trepuzzi, dal presidente dell’Associazione “Amici di Maurizio”, dal presidente dell’Ordine dei giornalisti della Puglia (o da persone delegate) e da due giornalisti de La Gazzetta del Mezzogiorno.
Marco Damilano, nato a Roma nel 1968, si è laureato in storia contemporanea presso la facoltà di Scienze Politiche dell'Università La Sapienza di Roma, con una tesi su televisione italiana e politica negli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento. In seguito ha conseguito un dottorato di ricerca in Storia dell'Italia contemporanea presso l'Università degli Studi Roma Tre. Direttore de L'Espresso, partecipa alla trasmissione “Propaganda Live” su La7 ed è opinionista dei programmi politici di La7. Tra le sue ultime pubblicazioni ricordiamo: Eutanasia di un potere. Storia politica d’Italia da Tangentopoli alla Seconda Repubblica (Laterza, 2012); Chi ha sbagliato più forte. Le vittorie, le cadute, i duelli dall’Ulivo al Pd (Laterza, 2013); La Repubblica del selfie. Dalla meglio gioventù a Matteo Renzi (Rizzoli, 2015); Processo al nuovo (Laterza, 2017); Un atomo di verità. Il caso Moro e la fine della politica in Italia (Feltrinelli 2018). Ha curato Missione incompiuta. Intervista su politica e democrazia di Romano Prodi (Laterza, 2015).