Sono partiti questa mattina, da Via Colonnello Costadura, i lavori per la realizzazione di un'infrastruttura a banda ultra larga interamente in fibra ottica, che consenta a cittadini e imprese di beneficiare di una velocità di connessione fino a 1 Gigabit al secondo.
I lavori prendono il via da una convenzione tra il Comune di Lecce e Open Fiber - società compartecipata al 50% da Enel e Cassa depositi e prestiti - firmata lo scorso novembre.
Attraverso un investimento diretto di circa 12 milioni di euro da parte della società, la città di Lecce beneficerà di una copertura capillare - attraverso circa 655 chilometri di cavo in fibra ottica - per una copertura totale di circa 35 mila unità immobiliari, tra famiglie e imprese.
I lavori, della durata di 18 mesi, interesseranno dapprima i quartieri Santa Rosa, Salesiani e San Lazzaro. Contestualmente, saranno interessati Via Taranto, Quartiere Ferrovia e Leuca Castromediano. Nella fase finale del progetto, si procederà al cablaggio delle aree del centro storico e di Piazza Mazzini.
Open Fiber realizzerà l’infrastruttura in fibra ottica in modalità Fiber to the Home (FTTH – fibra fino a casa), che consente prestazioni non raggiungibili con le reti in rame (ADSL) o fibra/rame (FTTC). Grazie alla fibra ottica, in linea con gli obiettivi dell'Agenda Digitale Europea, condomini, scuole, uffici, aziende e strutture della Pubblica Amministrazione velocizzeranno il processo di digitalizzazione, semplificando e migliorando le relazioni fra cittadini e P.A. e aumentando la produttività e la competitività delle imprese. La convenzione prevede la gratuità della connessione per cinquanta immobili comunali e per tutte le scuole della città di Lecce.
L'azienda procederà con le modalità di scavo e ripristino per la posa della fibra ottica, come previsto dal decreto ministeriale del 2013 ad esclusione delle aree di interesse storico-culturale, dove Open Fiber utilizzerà tecniche ad hoc. Ove possibile si utilizzeranno cavidotti e infrastrutture di rete sotterranee già esistenti per limitare il più possibile l’impatto degli scavi sul territorio e gli eventuali disagi per la comunità. Gli scavi saranno effettuati privilegiando modalità innovative e a basso impatto ambientale.
"Questo progetto - dichiara il vicesindaco e assessore all'Innovazione tecnologica Alessandro Delli Noci -che prevede un investimento cospicuo da parte del nostro partner privato Open Fiber sulla nostra città, porterà vantaggi cospicui all'intera comunità e a settori importanti come quello dell'istruzione. Questo investimento privato che abbiamo intercettato ci permetterà di dotare la città di infrastrutture primarie e di muoverci verso l'innovazione tecnologica, colmando un ritardo digitale che interessa l'intero Paese e riducendo la disparità nelle possibilità di accesso ai servizi telematici. Ci siamo assicurati che i ripristini stradali siano fatti in maniera adeguata e che non vi siano disagi per i cittadini".
“Open Fiber, accanto all’obiettivo di dotare Lecce di una rete all’avanguardia, intende limitare al minimo i disagi per la cittadinanza. Per questo motivo, riutilizzeremo il più possibile infrastrutture esistenti: il 60% del nostro progetto riguarda infatti il riuso di cavidotti già presenti nel sottosuolo cittadino (circa 170 chilometri di cui 33 di proprietà comunale) oltre all’utilizzo di circa 100 chilometri di linee aeree - dichiara Cosimo Bianco, city manager di Open Fiber a Lecce. Per eseguire il restante 40% progettuale sarà necessario effettuare degli scavi, privilegiando l’innovativa tecnica della minitrincea. Il ripristino dell’asfalto, naturalmente a carico di Open Fiber, consiste in due fasi distinte. La prima è definita provvisoria: taglio su strada largo 10 centimetri, posa dei cavi in fibra e copertura contestuale con malta cementizia di colore rosa. La seconda, quella definitiva, segue di almeno 20-30 giorni la prima: è questo il tempo tecnico necessario a livellare la malta con la carreggiata. A quel punto, sempre in stretta collaborazione con l’ufficio traffico, si procederà alla scarifica e alla stesa del nuovo asfalto a caldo. Solo in questo modo è possibile assicurare un ripristino a regola d’arte”.