Nardò, il Pd ed i pentastellati mobilitano la popolazione, il sito per realizzare l'impianto di compostaggio inidoneo

“Plastica, Ben. Il futuro è nella plastica”. Era il 1967 e Ben Braddock-Dustin Hoffman si sentiva dare questo consiglio fresco di titolo di studio nel film “Il Laureato”. Il nuovo progetto che dovrebbe trasformare il territorio con la realizzazione di un grande impianto in grado di accogliere tonnellate di plastica o di umido fa discutere.

Per diverse ragioni. Intanto per il pregresso e le ferite inferte al nostro territorio che sono ben lungi dall’essere sanate. La discarica di castellino attende ancora di essere messa in sicurezza ed è considerata sul piano ambientale una vera e propria bomba ecologica. Al di là delle belle parole nessuno ha visto le risorse necessarie a scrivere la parola fine su quella brutta pagina. Cristian Casili, capogruppo del m5s, interviene sulla scelta dell’Agenzia regionale per i rifiuti di collocare un centro di compostaggio tra Nardò e Soleto. E chiede al duo Emiliano-Mellone, prima di attivarsi su altri progetti ricadenti sul territorio, che mettano una volta per tutte in sicurezza la discarica di Castellino e diano garanzie in termini di sicurezza ambientale e sulla certezza dei ristori economici alla popolazione.

IL NUOVO IMPIANTO - La nuova struttura dovrebbe ospitare un impianto anaerobico di 50-60mila tonnellate, quindi non sarà proprio di piccole dimensioni, soprattutto considerando che coprirebbe circa le metà del fabbisogno della provincia di Lecce, identificato in 100-110mila tonnellate di umido. Un altro aspetto importante da valutare è la localizzazione: pare che la sede prescelta sia a due passi dalla marina di Sant’Isidoro. Sono tre i nuovi impianti di compostaggio che dovrebbero essere realizzati in Puglia, uno tra Soleto e Nardò, uno tra le Province di Taranto e Brindisi, ed un altro a Foggia. Oltre agli impianti di compostaggio verranno realizzati altri sei impianti: due per il recupero ed il trattamento del vetro, due per la plastica e due per carta e cartone. I comuni che accoglieranno gli impianti, Nardò ha avanzato la sua proposta,  avranno dei vantaggi fiscali. Gli stessi vantaggi che avrebbe dovuto sortire la discarica di Castellino ed invece sappiamo bene come è andata. 

SANT’ISIDORO, DAL PORTO TURISTICO ALL’IMPIANTO DI COMPOSTAGGIO - Marina individuata per ben altre infrastrutture, anche sulla scorta di uno studio che il comune commissionò all’Università del Salento, per realizzare un porto turistico. Un progetto quest’ultimo sicuramente più in linea con la naturale vocazione turistica della località. Nardò, invece si candiderebbe ad ospitare il rifiuto umido (o plastico) della metà dei Comuni della Provincia di Lecce.  Inidoneo il sito individuato per la realizzazione dell’impianto di compostaggio, ovvero l’area di “pendinello”, a poche centinaia di metri dalla marina di S.isidoro, nel pieno di un territorio che si nutre di turismo ed agricoltura. 

ANCHE IL PD LOCALE FA LE BARRICATE - Il Partito Democratico, quello ufficiale che non gradisce l’idillio tra Emiliano e il sindaco, prende posizione. Gli attriti non sono mai mancati tanto che anche l’eventualità di una segreteria del partito regionale nelle mani del governatore non è affatto gradita. La vicenda si collega alle primarie in cui il sindaco griffato casapound mandò i suoi a votare, con il risultato di invalidare l’unico strumento di partecipazione diretta vantato dal Partito di Renzi. Lorenzo Siciliano del Pd mette il dito sulla piaga “Il territorio neritino ha subito nefandezze ambientali di ogni tipo, continue minacce di nuove forme di inquinamento. Più volte si sono dovute intraprendere delle battaglie per la tutela dell’ambiente. Battaglie che in un Paese normale non avrebbero ragione di esistere. Per questo credo che occorra la massima attenzione sulla probabile realizzazione di un impianto di compostaggio nella nostra Città. Nonostante si tratti di un impianto ad intera gestione pubblica, dunque rappresentativo di un punto di svolta in un panorama desolante come quello del ciclo dei rifiuti in Puglia, i dubbi sono diversi e degni di approfondimento. Innanzitutto perché, da quanto emerge, lo smaltimento avverrà per mezzo di un processo anaerobico, che produce gas combustibili come il metano e, nella maggior parte dei casi, del compost di scarsa qualità, tale da considerarsi un ulteriore rifiuto da dover smaltire in discarica. Altro punto nodale è quello della portata di questo impianto, che sarà di circa 55.000 tonnellate”.

SULLA VICENDA IL PD HA CONVOCATO UNA CONFERENZA STAMPA - Per come si presenta oggi quest’anteprima progettuale gli aspetti inconvenienti e critici per la nostra Città sono diversi. Una comunità come la nostra che vive il danno della mancata messa in sicurezza della discarica di castellino, il collettamento dei reflui fognari di porto cesareo e la beffa delle continue piroette e mutamenti di opinione da parte di Mellone sui temi ambientali, non può permettersi di accettare passivamente nuovi impianti che accoglieranno rifiuti senza prima accertarsi di quali siano le condizioni e i ristori economico ambientali per un territorio che ha già sofferto fin troppo dal punto di vista della qualità della salute dei cittadini. Siciliano ha promesso la convocazione urgente della commissione ambiente, alla quale invitare il commissario dell’Ager Grandaliano ed il Sindaco Mellone. Su questa spinosa questione domani a sera alle 19:30 é stata convocata una conferenza stampa presso la sede del Pd per prendere posizione contro l'apertura del sito di compostaggio in località Sant’Isidoro.

PER I PENTASTELLATI IL SITO NON E’ IDONEO - I 5 Stelle propongono “Una localizzazione alternativa”. E strutture aerobiche non inquinanti, magari dimezzando la dimensione. Si potrebbero realizzare due impianti da 20mila tonnellate, distribuiti su due località piuttosto che gravare su un unico territorio, che comporterà anche difficoltà di conferimento dai comuni della Provincia più distanti. In sostanza, siamo favorevoli a questo tipo di impiantistica, a patto però che vengano date garanzie adeguate e che si sistemino, una volta per tutte, le criticità ambientali pregresse, come appunto la discarica di Castellino, che per anni ha ricevuto i rifiuti di mezza Provincia. Con un nuovo impianto di compostaggio la storia si ripeterebbe: Nardò accoglierebbe l’umido di numerosi centri salentini.

CASTELLINO ED IL RISTORO FANTASMA – Nel periodo in cui fu realizzato l’impianto di Castellino, fu promesso alla cittadinanza un ristoro economico, una sorta di compensazione per l’impatto ambientale che il territorio avrebbe subito. Ma quelle promesse caddero nel vuoto. Nardò fu beffata due volte e danneggiata dall’inquinamento senza nessuna compensazione economica. Quindi – dal movimento cinque stelle – chiedono che Emiliano e Mellone, prima di attivarsi su altri progetti ricadenti sul territorio, mettano una volta per tutte in sicurezza la discarica di Castellino e diano garanzie in termini di sicurezza ambientale e sulla certezza dei ristori economici alla popolazione.

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