Dany Mastrangelo: l'ex Trieste al servizio dell'Andrea Pasca Nardò con un grande desiderio di rivalsa "Chiamatemi Mastro sennò non mi giro" (Video)

Daniele Mastrangelo ha trovato casa: la guardia nativa di Gemona del Friuli, 188 centimetri classe 1991, doppo una stagione tribolata, ha scelto di portare a Nardò garretti e talento. Questo atleta ha trovato lo scorso anno una società in un mare di problemi. Ha patito la situazione eppure sul campo ha fatto il boia e l'impiccato attestandosi sui 17 punti di media. 

 

“Mastro” aveva cominciato in Serie B a Scauri, viaggiando a 12.9 punti ad incontro, ed era poi passato in Serie A2 con la GSA Udine, rendendosi protagonista in un paio di occasioni e chiudendo con 4 punti, un rimbalzo e 0.9 assist di media a partita. Indossa dopo l'allenamento cappellino d'ordinanza e maglietta di Air Jordan. Sembra un ragazzino anche se all'anagrafe c'è scritto che ha 27 primavere.

Il giocatore che per anni ha rappresentato un simbolo di Trieste, militando poi anche in altre piazze come San Severo, Molfetta e Matera, si stava allenando con l’Ubc Udine di Serie C Silver, la sua società d’origine: quando è arrivata la chiamata della Libertas Livorno, squadra toscana che militava nel Girone A della Serie B, che aveva necessità di rinforzarsi nel reparto esterni. Ma la scorsa è stata una stagione tribolata, e non certo per suoi demeriti. Le cifre non gli rendono sufficiente merito eppure nonostante prestazioni di rilievo e canestri in serie del nostro, LIvorno è retrocessa.

Mastrangelo è un atleta che ama vincere, non bastano le lusinghe e le prestazioni personali maiuscole. E' la squadra che deve vincere. E alla vittoria si è allenato, consacrandosi in quel di Trieste. Terra di bora ma anche di basket che ha regalato lampi di bella pallacanestro. Tonut il papà dell'atleta in forza a Venezia ed ex azzurro a Nantes nasce in quella fucina di talento. Ma anche Bertolotti che con la nazionale ha giocato 101 partite, ottenendo risultati di prestigio primo fra tutti la medaglia di bronzo agli Europei di Belgrado. Ma Trieste raggiunge vette straordinarie soprattutto con la canotta marchiata Stefanel. Siamo negli anni '90. Nando Gentile, Dejan Bodiroga, Sandro De Pol, Gregor Fucka, Davide Cantarello. Allenatore: Bogdan Tanjevic. E' il quintetto della Stefanel Trieste del periodo d'oro, sì, lo stesso che poi, due anni più tardi, si fregiò dello scudetto sul petto a Milano, con l'aggiunta di un fuoriclasse come Rolando Blackman.

Ebbene Mastro in Serie A2 infila 7.2 punti di media in 20’ di gioco nella stagione 2011/12, quando conquista i playoff a suon di apprezzabili prestazioni. Poi ancora A2, ma a Matera, quindi Scauri in B con 12 punti di media in 29’ di gioco. A Livorno, nella scorsa annata, numeri importanti (17 di media in 36’ di gioco conditi da 84% di realizzazione ai liberi 1.4 di media alla voce assist) nonostante la stagione si concluda con la retrocessione dei toscani. Il tiro, sugli scarichi dei compagni e da oltre l’arco, il suo marchio di fabbrica. Non disdegna la penetrazione e le conclusioni fuori ritmo dai 6.75 m. 

Mastrangelo, mancino, dal tiro mortifero, trova adesso una collocazione in granata e potrà assicurare alla causa neritina un contributo da doppia cifra di media senza troppi problemi: lo abbiamo intervistato, questo atleta dal viso di bambino promette una stagione all'insegna della rivalsa, è nel pieno della maturità, ha partecipato a tanti tornei proprio per presentarsi nella migliore forma possibile. Chiamatelo Mastro però sennò non si volta neppure. E' il nick che lo accompagna da quanto corre e tira sul parquet. “Dany Mastro” is back!

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