La Frata “Andrea Pasca” Nardò, preso atto dai comunicati stampa della misura punitiva imposta dalla Questura di Lecce al patron granata Carlo Durante, esprime il suo enorme rammarico unito ad un forte sentimento di disappunto.
La società del presidente Ivan Marra intende con fermezza sottolineare come Carlo Durante sia il punto di riferimento e il fautore di un movimento che, nel corso degli ultimi quindici anni e oltre, è ritornato agli antichi fasti e ha richiamato le attenzioni degli appassionati, neretini e non, i quali nel tensostatico di via Giannone trovano uno straordinario luogo per trascorrere in assoluta armonia e in un clima di convivialità lo spettacolo della Serie B, una categoria conquistata con forza, audacia e ingenti investimenti economici, che conferisce enorme lustro al club e all’intera città di Nardò.
Con orgogliosa fermezza si intende sottolineare come il Pala “Andrea Pasca” ospiti a cadenza settimanale famiglie, appassionati e tantissimi bambini, che al movimento cestistico neretino si sono avvicinati proprio in virtù di un semplice motivo: l’atmosfera serena, volta al rispetto e all’educazione. Valori che fieramente sbandieriamo da anni. Rifiutiamo categoricamente che la nostra tifoseria sia etichettata come autrice di “comportamenti violenti” nei confronti di arbitri, polizia in servizio di ordine pubblico o di altre figure.
L’impulso e il carisma di Carlo Durante si sono rivelati una straordinaria leva per la creazione e i successi del movimento, com’è facilmente comprensibile. Non si comprende, invece, tale e spesso ingiustificato accanimento da parte degli organi preposti all’ordine pubblico e riteniamo doveroso evidenziare come nel comunicato diffuso dalla Questura di Lecce siano riportati avvenimenti non corrispondenti alla realtà. Fra questi, spicca il fatto che mai negli ultimi anni Carlo Durante abbia assistito ad una partita di calcio e che nel 2017/18 non si sia assolutamente recato presso alcun impianto di alcuna squadra militante in Eccellenza, né tantomeno abbia mai aggredito verbalmente un poliziotto della scientifica. Si sottolinea, inoltre, che nelle gare interne contro Valdiceppo Perugia (prima squadra) e Ciaurri Mesagne (Under 18) i componenti delle squadre ospiti e gli arbitri abbiano abbandonato il tensostatico neretino senza problema alcuno, beneficiando della consueta ospitalità. Mai Carlo Durante ha assunto un comportamento minaccioso nei confronti degli agenti e corrisponde ad assoluta falsità il fatto che egli sia arrivato “persino a sputarli”.
La Frata “Andrea Pasca” Nardò si chiede se tutto questo inasprimento dei contenuti sia dovuto al fatto che Carlo Durante, in passato, si sia personalmente esposto per difendere la società. Ora è la società, coesa e unita più che mai, che intende tutelare il buon nome di Carlo Durante, della tifoseria e del club stesso, che per Nardò e tutto il movimento cestistico pugliese è motivo di vanto e fonte di ispirazione.