Porto Cesareo, reagisce all'arresto, e aggredisce i militari che sequestrano droga ed i soldi nascosti nella bibbia

Finisce in carcere Filippo Cavallone, sampancraziese di quarantatre  anni e residente a Porto Cesareo, per il reato di spaccio, e per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. I Militari dell’Arma lo osservavano da giorni, ma sono entrati in azione dopo che Cavallone ha ceduto una dose.

 

E così hanno perquisito la sua abitazione, rinvenendo un totale di trecento grammi di cocaina e tutto il materiale necessario al confezionamento, alla pesatura e allo spaccio della sostanza stupefacente, nonché cellulari e schede SIM verosimilmente utilizzati per le attività legate allo spaccio. Opponendo resistenza all’ingresso dei Carabinieri nella sua casa, ha cagionato lesioni ai due militari che hanno fatto irruzione. I due Carabinieri della locale stazione di Porto Cesareo hanno riportato rispettivamente una lussazione alla spalla sinistra, giudicata guaribile in ventuno giorni e una contusione della faccia, del cuoio capelluto e del collo guaribile in cinque giorni. Una volta avuto accesso nell’abitazione la perquisizione si è estesa anche alle tre vetture presenti nel giardino, ma oltre alla cospicua quantità di sostanza stupefacente depositata sul tavolo, sono state trovate diverse banconote all’interno del libro delle “Sacre Scritture”. Il valore complessivo del denaro considerato provento dello spaccio è di 1565 euro. Il materiale stupefacente è stato quindi sottoposto a sequestro e custodito presso la stazione dei Carabinieri di Porto Cesareo in attesa di opportuna delega per gli esami del caso, mentre il denaro viene depositato su un libretto postale intestato al Fondo Unico Giustizia.  La perquisizione e il sequestro sono avvenuti martedì, ma l’operazione di monitoraggio era stata avviata da diverso tempo. Il legale nominato di fiducia è Pasquale Morleo. 

 di Federica Marangio

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