Bomba d'acqua sul Salento, allagamenti e disagi ovunque, a Torre Lapillo è polemica

Una domenica di pioggia. Da starsene in casa altro che al mare. Una bomba d’acqua ha comportato disagi lungo il litorale salentino. A Santa Maria al Bagno parte della spiaggia è stata letteralmente rosicchiata dal mare. Allagamenti e allerta per vigili del fuoco e protezione civile.

 

A Taviano il maltempo ha distrutto l’orologio della chiesa dell’Addolorata in piazza Antonazzo. Ma la conta dei danni prosegue a Gallipoli, con l’intervento della Protezione Civile in piazza Aldo Moro e al Lido Baia Verde a causa degli allagamenti. Allerta e interventi dovuti anche per la Guardia Costiera. Giungendo a Torre Lapillo, una lista infinita di problemi.

Finisce sotto attacco l’amministrazione cesarina per mancanza di attenzione e manutenzione rispetto ad una marina che attrae sino a ventimila turisti al giorno. Mancando di un impianto di depurazione, l’acqua che allaga le strade viene immessa direttamente in mare, dimenticando che la zona è Area Marina Protetta. Ai fini della prevenzione di rischi idraulici ed ambientali le Regioni, previo parere del Ministero dell'Ambiente e della tutela dei territori, disciplinano e attuano forme di controllo degli scarichi di acque meteoriche di dilavamento, provenienti da reti fognarie separate. Non solo tutto ciò non viene rispettato, ma non viene promulgato alcun divieto di balneazione neppure per qualche giorno a seguire.

L’incuria la fa da padrona e a farne le spese i poveri turisti, provenienti da ogni parte di Italia e non solo, che quasi mai ritornano, dopo la scoperta di problematiche inconcepibili in un paese sviluppato. Oltre alle criticità “incomprensibili” con cui si fanno i conti da lungo tempo, anche il maltempo gestito alla carlona rende questa marina del Sud simile ad un paese del terzo mondo. Domenica sono intervenuti tempestivamente i Vigili del Fuoco della stazione di Veglie che hanno sgomberato la piazza dall’acqua che la rendeva un vero e proprio lago, ma mancando un impianto di depurazione, quell’acqua è stata immessa in mare, trasformandolo almeno per ieri e per tutte le volte che questa procedura si ripete, una fogna.

“E in quel mare oggi e ieri, una volta scampato il pericolo maltempo, siamo tornati felici e contenti a fare il bagno… “. Molte le auto bloccate per strada, le lunghe code ed i disagi. “Siamo dovuti ricorrere al carro-attrezzi. Nessun aiuto. Il nulla”. Non è una polemica nuova, ma sarebbe risolvibile se gli amministratori di questa marina si preoccupassero oltre che di incassare, di creare un sistema che funzioni, ponendo fine ad un disagio che non aiuta certo il Sud a presentarsi in tutto il suo splendore.

 

di Federica Marangio

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