Stamattina il Governatore della Regione Puglia Michele Emiliano sfoggiando la polo blu della Protezione Civile ha fatto il suo ingresso presso il campo che ospita i lavoratori immigrati stagionali. "Questo è il modello dell'accoglienza dei lavoratori in agricoltura italiani o di altra nazionalità che vengano a lavorare nei territori pugliesi, ne abbiamo installati diversi. Ci sono anche altre modalità come in Capitanata e ce ne sono altri due che attendono ancora i permessi urbanistici per essere costruiti".
I COSTI DEL CAMPO - E' costato oltre 1 milione e 600 mila euro il campo di accoglienza in quel di Boncuri a Nardò. I moduli dotati di aria condizionata, ogni anno, hanno inoltre dei costi fissi legati allo smontaggio e al rimessaggio. Costi questi ultimi a carico del comune. Il campo gestito dalla protezione civile potrebbe ospitare circa 400 lavoratori, ma la media è di appena 80 lavoratori stagionali presenti. Lavoratori che provengono in gran parte da Ghana, Mali e Niger. In forte calo rispetto agli anni scorsi le presenze dei lavoratori di nazionalità marocchina.
E SPUNTO' L'IMMIGRATO ABUSIVO - Nel campo possono aver accesso lavoratori iscritti all'ufficio di collocamento, o lavoratori che dispongono del permesso di soggiorno o di un contratto. Durante la visita di Emiliano un immigrato abusivo è entrato tranquillamente nel campo e si è fatto immortalare dalle telecamere. L'uomo pare che non rientrando nei profili previsti dorma in un casolare poco distante. Ma la situazione è decisamente più problematica e soprattutto più ampia.
LE CRITICHE DEL SINDACATO - La CGIL di Lecce ha infatti fatto fuoco e fiamme anche per il regolamento in vigore nel campo, che per loro evidenzierebbe diversi profili incostituzionali. Ed anche le regole di accesso sarebbero troppo rigide. "Si prevede possa ospitare - dicono dal sindacato - solo i lavoratori che hanno sottoscritto un regolare contratto o quelli in attesa di un’occupazione". Una grande fetta dei lavoratori non è censita; molti mezzi recuperano lavoratori irregolari all’esterno del campo, e diversi immigrati dormirebbero in rifugi e giacigli improvvisati. La CGIL dissente inoltre rispetto alla chiusura prevista dall'amministrazione comunale al 31 agosto: spesso la campagna di raccolta prosegue ben oltre arrivando fino ai primi di dicembre e noi abbiamo dovere di garantire condizioni di vita dignitose ai braccianti finché questi saranno a Nardò.