Avviato simbolicamente l'abbattimento di un'incompiuta storica, lo scheletro di quello che non diventerà mai comune verrà demolito. Il valore dell'incompiuta ammonterebbe ad oltre un miliardo di vecchie lire. Il costo della demolizione vale circa 200 mila euro. Un esborso mica da niente.
La cosa che desta clamore è però la presenza del governatore di Puglia Michele Emiliano che viene a benedire la demolizione, a conferma di un feeling con il destrorso che imbarazza e non poco il PD.
Emiliano si è detto vicino al Sindaco di Nardò. Le demolizioni non sono mai una festa - ha affermato - la realizzazione del parco mi sembra l'unico motivo di vera gioia di oggi. Sono qui per essere vicino al sindaco di Nardò anche in questo momento. Arrivando - continua l'esponente della minoranza PD - ho visto una città completamente trasformata, la cura di ogni dettaglio: in corso le potature degli alberi all’epoca giusta, piccoli segni di attenzione che, sia chiaro, non cambiano la vita delle persone. Un lavoro encomiabile, anche se è bene ricordare che i sindaci non sono super eroi”. Naturalmente non sono tutti favorevoli.
Secondo Lucio Tarricone al presidente Emiliano interessa poco la sinistra, interessano di più i "fascisti". Secondo Rino Dell'Anna ”L’ Amministrazione Mellone non avendo idee e programmi e per, mera propaganda elettorale, ha dato il via all’abbattimento di un’opera che, se anche fino ad oggi era rimasta incompiuta per mancanza di risorse finanziarie, non era né pericolante, né inutilizzabile"
Sarebbe stato più utile ed economicamente più vantaggioso se, considerate le abbondanti risorse di cui attualmente il Comune di Nardò dispone, grazie alle ingenti somme che incassa da Imu e tasse varie, applicate con l’aliquota massima, avesse elaborato un qualificato e lungimirante progetto di recupero della parte buona della struttura.
Mellone non crea nulla di nuovo anzi sperpera denaro dei cittadini con la compiacenza del presidente della Regione Puglia Emiliano che ha voluto essere presente non per porre la prima pietra, ma per dare il via alla distruzione di un immobile pubblico comunale incompiuto e probabilmente per certificare il danno erariale dissennatamente voluto dall’Amministrazione Comunale di Nardò.
Emiliano confonde punta Perotti di Bari, una mastodontica opera privata in buona parte abusiva, con una costruzione pubblica rimasta incompiuta solo per mancanza di risorse finanziarie. Se questa è il simbolo dell’efficienza e della nuova politica c’è poco da stare allegri. Così si scrivono solo pagine buie della storia di Nardò.