L'avvocato Marcello Risi risponde ai post al veleno del sindaco Mellone, "Sei indegno sotto tutti i profili di ricoprire la carica che occupi"

Il solito post al veleno del sindaco di Nardò tiene sempre viva la fiamma della polemica. La grancassa della propaganda dispensa di solito i soliti slogan infarciti di odio rispetto alle politiche di chi lo ha preceduto all’insegna di espressioni del tipo “nessun professorone aveva provveduto nei decenni passati”. Oppure in occasione del cavalcavia inaugurato in pompa magna dopo 9 anni di lavori, un cavalcavia a cui per altro, ironia della sorte, si era opposto “Un'opera attesa da 30 anni e di cui la vecchia politica aveva solo blaterato per anni”.

La solfa da spaccone di solito viene accompagnata da santini strappalacrime in cui il nostro eroe snocciola un sorriso memorabile imbracciando ora una pala, ora issato in groppa ad un trattore, ora travestito da scaricatore addetto al trasporto pacchi. Cosa non si fa pur di apparire. L’ultimo post sulla sua pagina celebrava l’ultimo finanziamento ottenuto. “Conquistato l’ennesimo finanziamento! 2.800.000 euro di fondi europei, dei quali 560.000 per la sola città di Nardó, per trasformare il Castello Acquaviva D’Aragona nel motore del turismo a Nardó. Il progetto, seguito dal mio staff” (staff pagato per altro a peso d’oro che neanche nella Prima Repubblica…)” e approvato dalla regione Emilia Romagna (che ha valutato le proposte), aprirà al pubblico i sotterranei del Castello. Un progetto in rete con il comune di Carpi e altre comunità che si trovano in Grecia, Slovenia, Croazia, Albania, Bosnia Erzegovina, Montenegro. Una rete incredibile di comuni tra i quali Nardó sarà capofila col progetto #EmoUndergrounds (sotterranei emozionali)”. Dopo la solita autocelebrazione la solita stoccata:”Gli altri si costruivano le ville, noi ricostruiamo la Cittá!”

La risposta piccata dell’ex sindaco Marcello Risi non si è fatta certo attendere. “Mellone disgustoso. La sola cosa che gli riesce bene è gettare fango sulle persone”. L’avvocato Risi scrive sulla sua pagina Facebook e rincara la dose: “Nardò - Arrivano altri soldi. Gli altri si costruivano le ville, noi ricostruiamo la città”. “Mellone, - tuona Risi - sai solo offendere. Sei bravo solo ad alimentare odio. La tua politica puzza di fango melmoso. Sei indegno sotto tutti i profili di ricoprire la carica che occupi. Tu non provi vergogna, ma la comunità di Nardò si vergogna di te”.

Certo la politica non è fatta solo di vuoti proclami. In un post trionfale del 1° settembre il sindaco di tutti (quelli che la pensano come lui) scrive “In 3 anni abbiamo rivoluzionato il patrimonio scolastico. E ancora "stiamo ripulendo la città dalle macerie di quarant'anni di vecchia politica".  

La realtà è invece la seguente: nel grande atrio della Dag Hammarskjöld vi sono lesioni murarie evidenti e gravi, così gravi che l’ampio spazio circostante, con l'inizio delle lezioni verrà transennato per evitare eventuali disgrazie. Dai sopralluoghi tecnici effettuati nel mese di maggio è emerso che i solai necessitano di interventi di risanamento conservativo. Nell’ottobre dello scorso anno il plesso scolastico "Don Lorenzo Milani" di via Crispi è stato interessato dal crollo di una parte dell'intonaco e del soffitto di un corridoio al primo piano. Il cedimento è avvenuto nel corso della notte e questo, per fortuna, ha impedito danni ai bambini di scuola primaria e dell'infanzia ed agli stessi operatori scolastici. E’ bene ricordare che la scuola dell’infanzia di via Torino necessita di importanti interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria e che l’importante immobile adibito a scuola dell’infanzia in via Bellini è in stato di totale abbandono da più tempo e soggetto alle incursioni del vandali”. “Analogo discorso vale per la storica e decadente struttura dell’ex scuola media terzo nucleo di via Bologna, immobile anch’esso di proprietà comunale”. Amen.

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