Latiano, la Benedetto Croce non si tocca, genitori sul piede di guerra

Dicono basta i genitori che non accolgono favorevolmente la decisione dell’accorpamento delle due scuole (Monasterio e Croce) nell’unica sede meno sicura, decisione che il sindaco Cosimo Maiorano aveva respinto proprio lo scorso anno in seguito ad una prima sommossa dei genitori.

di Federica Marangio

E che quest’anno ha confermato per tutelare la permanenza del liceo Palumbo, scuola provinciale a carico del Comune di Latiano. I genitori, capitanati da Ileana Coste, presidente del Comitato Genitori dell’istituto Comprensivo di Latiano, hanno avanzato soluzioni e proposto alternative in nome della sicurezza a scuola e “contro il prevalere di volontà, espressione di poteri consolidati che la considerano proprietà privata” si legge nel comunicato da loro diramato, ma il loro appello è rimasto disatteso.

COSA PREVEDE LO STATUTO - Eppure, proprio lo statuto del Comitato Genitori, prevede nel regolamento che le proposte suggerite vengano vagliate dagli organi competenti. Dopo un fitto botta e risposta tra genitori e docenti, la situazione è degenerata, ignorando completamente le ragioni dei genitori che ravvisano negli organismi scolastici un atteggiamento di chiusura totale, e non solo. 'Siamo offesi dal comportamento scorretto anche dei docenti che non hanno pensato due volte a mancarci di rispetto, negandoci la possibilità di intervenire concretamente in un dibattito che riguarda i nostri figli nel luogo dove trascorrono gran parte della loro giornata. Abbiamo o no voce in capitolo?' Queste le affermazioni e i quesiti del comitato genitori attraverso una mamma cui sta particolarmente a cuore la vicenda, Claudia Degliangeli, vice-presidente del Comitato genitori che, all’indomani dell’ennesima delusione, ha fatto sapere che “sporgeremo denuncia".

IL CONSIGLIO BOICOTTATO - "Non crediamo che il comunicato offensivo, infamante e antidemocratico diffuso dai docenti rifletta la posizione di tutti. Vogliamo che emergano le vere responsabilità di ognuno dinanzi ad una presa di posizione che fa paura in una società libera come la nostra”. E ieri, al consiglio d’istituto, momento in cui sarebbe potuto emergere un confronto proficuo delle parti, le insegnanti non si sono presentate, boicottando palesemente il Comitato Genitori dell’istituto Comprensivo di Latiano. Tra le proposte avanzate e sottoposte al vaglio dell’amministrazione comunale e della dirigente scolastica Ornella Manco, la soluzione. “La scuola B. Longo – come si legge nel comunicato a firma del Comitato Genitori – si presta, data la sua conformazione, in modo eccellente a poter accogliere le due scuole".

"I plessi, oltre ad essere separati, presentano tre entrate indipendenti che garantirebbero l’indipendenza della scuola primaria dalla secondaria, nonché un corretto piano di evacuazione, come per legge. Tale soluzione, oltre a scongiurare tutte le problematiche evidenziate negli ultimi giorni, manterrebbe i servizi di quartiere, creando un polo unico che andrebbe a garantire la razionalizzazione delle spese e degli spazi evitando disagi all’intera popolazione. La soluzione proposta è una realtà consolidata da anni in molti paesi della provincia, inclusa la scuola Bilotta di Francavilla Fontana".

"Tutto ciò porterebbe a risolvere in modo ottimale anche la questione degli spazi laboratoriali ormai necessari per una scuola moderna ed all’avanguardia”. Perché l’urlo dei genitori è rimasto inascoltato? “Quali gli interessi sottesi?” si domandano a gran voce dopo le accuse infamanti ricevute attraverso il comunicato dei docenti. “Le agitazioni di vari comitati – hanno scritto appunto – hanno creato pregiudizi alla possibilità di ospitare una scuola superiore in crescita, hanno ignorato proposte costruttive, hanno focalizzato l’attenzione sull’odio verso le istituzioni e creato nella gente una sorta di indifferenza e di omertà verso gli atti delinquenziali che, da mesi, sono compiuti ai danni di tutte le scuole del paese”. Eppure i genitori avevano persino trovato una soluzione ottimale per il liceo Palumbo che sarebbe rimasto nella scuola Monasterio, liberata per offrire spazi più adeguati alle esigenze del liceo.

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