Come nel gioco dell’oca la sinistra neritina torna indietro; a quasi anni 5 addietro. Fino alla casella in cui è stazionato Marcello Risi. Non hanno imparato nulla né dalla lezione del 2016, né dalle regionali dello scorso autunno: per battere un’amministrazione uscente ci vuole una fortissima carica di novità. E il tonfo di Fitto nello scorso settembre ha definitivamente sancito l’inutilità delle minestre riscaldate. Ma gli dei accecano coloro che vogliono perdere.
Il ritorno di Marcello Risi come “saggio” incaricato di individuare una candidatura a sindaco quanto più condivisa possibile è già una conferma di un orientamento rinunciatario. Atteggiamento che il paradigma esplicativo di 5 anni di opposizione sciatta, passiva, acquiescente all’ordinaria amministrazione dell’Asfaltatore che vive solo di rifacimenti viari.
Un’opposizione evanescente fatta di inutili sproloqui nei rari consigli comunali senza una reale valenza comunicativa verso la comunità cittadina. Rari e scoordinati interventi sulla pubblicistica locale, micragnosa lesina di manifesti, quelli prodotti privi di performanti tecniche di penetrazione nell’opinione pubblica. Penosi e sparuti scimmiottamenti delle aggressive azioni di opposizione che l’Asfaltatore usò spregiudicatamente nella sua azione di oppositore.
Ne consegue anche l’impostazione della campagna elettorale prossima avviene in completa remissività forse nella speranza, lo abbiamo già ipotizzato, di puntare a giocare le proprie carte nel 2026 con Mellone incandidabile. Ragionamento rischioso nell’ipotesi dell’Asfaltatore che ripercorre le tecniche di Gorgoni a Cavallino con la candidatura di qualche suo fedelissimo a ricoprire il ruolo di sindaco-fantoccio. E l’Asfaltatore è soggetto da tentarle tutte pur di mantenere il potere che è l’unico motivo della sua esistenza e del suo impegno politico.
Anche l’appello di Leuzzi, junior, arriva tardi. L’avanzare la propria candidatura, in solitaria, con molto anticipo e senza avere acquisito prima una minima piattaforma di consenso non giova sicuramente, ora, alla promozione di una candidatura di larga convergenza per una coalizione quanto più vasta possibile. L’appello odierno di Leuzzi suona come un ripiegamento su un obiettivo di secondo piano dopo aver fallito l’opzione primaria. Azione vista come un sostanziale arretramento tattico piuttosto che una scelta strategica.
Sarebbe dovuta essere, l’individuazione di una candidatura di una coalizione larghissima di tutte le opposizioni, una scelta prioritaria. Indispensabile alla necessità di riportare la politica amministrativa a Nardò nei binari di una corretta dinamica democratica. Una sorta di candidatura istituzionale necessaria ad arginare la deriva cetto-qualunquista che è il nucleo fondante del movimento Mellone. Promuovere una tale aggregazione spettava a chi milita nel centro sinistra per una maggiore versatilità disciplinare degli aderenti alle mosse tattiche.
Non per contrapposizione come a livello nazionale; perchè l’Asfaltatore non è neanche di centrodestra o di destra come lo si vuole fare passare e qualche volta tenta lui di farsi passare. E’ solo un equivoco trasformista senza alcuna base di idee o di partito; è un populista senza scrupoli che tenta di lanciare uno scopiazzamento di un paternalistico sottoprodotto peronista. E’ un cinico privo di ogni coerenza ideale e senza una morale politica che non sia quella di stare al potere. Con poche confuse e contraddittorie idee ripetute alla nausea da un martellamento di insulsa propaganda. Finalizzata al culto della sua personalità da parte di collaboratori che sono semplici passacarte privi di ogni tipo di progettualità.
Werther Messapo