Può un concorso pubblico essere bandito, con determinati requisiti di partecipazione, fissata la data entro cui presentare le domande di partecipazione e poi, dopo mesi e centinaia di candidati presentatisi, essere riaperto, per una sola settimana, per nuove partecipazioni con i requisiti modificati?
Questa è una vicenda da far accapponare la pelle. Vicenda che è accaduta nel nostro brillante e trasparente Comune di Nardò, dove il dirigente del personale, ex segretario politico del partitino del sindaco Mellone, ha stravolto un bando di concorso per l’assunzione di 4 assistenti sociali, per il quale era prevista, nel primo avviso pubblico, l’iscrizione all’albo professionale entro il 22 Dicembre 2022, data di presentazione delle domande di partecipazione, per poi modificare il fondamentale requisito, a distanza di tre mesi dalla scadenza del bando, prevedendo non solo la possibilità, per una settimana, di presentare nuove domande di partecipazione, ma stabilendo che l’iscrizione all’albo professionale non sia più prevista alla data delle domande di partecipazione ma all’atto dell’eventuale firma del contratto di lavoro.
Uno stravolgimento in corso d’opera di un pubblico concorso, senza giustificazione alcuna, che va a concedere la possibilità di partecipare e magari di essere assunto a chi, con il primo bando, non ne avrebbe avuto titolo. Perché cambiare i requisiti di un concorso dopo che centinaia di persone avevano già partecipato? Perché favorire nuove candidature dopo tre mesi dalla scadenza dei termini? Interrogativi che gettano un’ombra gigantesca su questo concorso. Motivo per il quale informerò il dipartimento funzione pubblica del Ministero, l’Autorità Nazionale Anticorruzione e la Prefettura di Lecce.
Non è possibile che nel 2023 si faccia un opaco taglia e cuci delle regole di un concorso pubblico senza addurre alcuna giustificazione.
Lorenzo Siciliano
Consigliere Comunale
Capogruppo Partito Democratico
