Questo è quello che accade ad una città da sempre democratica, quando al governo si ritrova un sindaco di destra, sostenitore di CasaPound e aspirante leghista.
Un sindaco che per non avere controlli sul suo operato ha persino esautorato di fatto la Commissione Controllo e Garanzia, privando la cittadinanza della possibilità di conoscere e valutare gli atti del suo governo. In una città in cui, fino a pochi anni fa, i grandi temi si discutevano ancora con assemblee pubbliche, e le decisioni venivano prese dopo aver ascoltato e valutato e le proposte altrui. E così oggi subiamo la realizzazione di grandi opere pubbliche che stravolgono la città, persino quelle pagate coi nostri soldi, senza che la comunità possa esprimere un parere, impedendo persino ai tecnici cittadini di poter offrire il proprio contributo per migliorare gli interventi. Ma che comunità è ormai la nostra, se il suo sindaco invece di farsi interprete delle aspettative dei suoi concittadini, impone loro la sua volontà. Impone loro le sue scelte irrispettose della storia e della cultura della nostra città ad es. demolendo la scuola media di Via XX Settembre, che ha visto protagonisti i nostri migliori insegnanti e che è stata palestra di vita per intere generazioni che lì si sono formate e che oggi rappresentano la cultura cittadina. Forse è proprio questo il problema! Questo sindaco non vuole governare una città in cui abiti la cultura, perché la cultura alimenta il desiderio di conoscenza e la capacità di critica. E così spadroneggia, rendendo la nostra una città in cui i simboli della cultura ben possono essere violati, senza dar conto a nessuno, per lasciare il posto a parcheggi. Una città in cui rozze rotatorie o dozzinali eventi sono diventati il simbolo del “fare” Melloniano. Una città in cui l’improvvisazione è ormai la regola, mentre la presunzione, l’arroganza e la padronanza dei social sono le uniche doti richieste ai nuovi amministratori.