Conferita nel capoluogo dal sindaco Salvemini la cittadinanza onoraria a mons. D'Ambrosio.
"In una città nella quale spesso si discute, ci si trova in disaccordo, si tenta, nell'ordinaria contrapposizione politica, di mettere in difficoltà l'avversario, il tema sul quale tutti si sono trovati concordi è il riconoscimento pubblico dell'opera dell'Arcivescovo Domenico D'Ambrosio".
Monsignor Domenico D'Ambrosio è cittadino di Lecce da anni. Il riconoscimento formale della cittadinanza onoraria, si è compiuto nei fatti - ha continuato Salvemini - già da tempo, attraverso il rapporto intenso, familiare e fecondo che ha stabilito con la città dal primo momento, da quando ha assunto, ormai otto anni fa, la guida pastorale della comunità cristiana salentina.
Nel suo discorso il sindaco ha evidenziato "che la città gli è grata per il rispetto e l’amore che ha dimostrato nei confronti di Lecce in questi anni. E per la passione con la quale si è dedicato a trasmettere il messaggio cristiano non solo come testimonianza di fede ma anche come esempio quotidiano, attraverso l’impegno a favore dei più poveri e contro le ingiustizie sociali che la nostra città patisce".
In lunghi anni nei quali le politiche pubbliche ad ogni livello sono state presenti in maniera insufficiente nei confronti di chi più ne ha bisogno, la carità cristiana ha svolto a Lecce, sotto la sua guida, un ruolo insostituibile di supplenza e di sostegno: se i più poveri hanno potuto avere un pasto caldo, una doccia, un letto è stato grazie alla benevola opera di Monsignor D’Ambrosio e di tutta l'Arcidiocesi.
Al contempo Egli ha stabilito un rapporto di sereno confronto con le autorità civili, richiamando tutti al dovere di annullare sprechi e utilizzi impropri del denaro pubblico, pronunciando parole nette a favore di più incisive politiche sociali. Ha più volte ricordato ai cittadini il dovere di rispettare il decoro urbano, ci ha invitati ad un atteggiamento sobrio nei confronti delle festività religiose e ad un più puntuale rispetto della pulizia del centro storico. È stato, oltre che l'Arcivescovo, un appassionato cittadino, capace di fornire spunti mai banali al dibattito pubblico. È stato rappresentante di una Chiesa moderna e presente, attrice di primo piano della vita sociale della città.
Anche Paola Povero afferma che la cittadinanza onoraria è segno della gratitudine della Città di Lecce per la grande dedizione con cui ha svolto il ruolo di Pastore alla guida della Chiesa leccese, caratterizzata da grande generosità, lucida intelligenza ed un forte senso di solidale vicinanza per quanti soffrono il disagio sociale, la povertà, le vecchie e nuove forme di esclusione sociale.