Nardò, in barba ad ogni confronto ed allo stop all'ennesima mobilità nei vigili imposto dai sindacati, la giunta approva

Alla mobilità, il quinto caso a partire dal 2006, dell’ennesimo vigile urbano a Nardò mancava giusto una delibera di giunta che è stata approvata oggi dal sindaco e dal suo esecutivo. “Si prende atto dell’assegnazione temporanea”  dell’ennesimo vigile che sveste la divisa e passa ai Servizi Demografici.

Una sorta di fuga, che forse evidenzia un diffuso malcontento. Eppure in questi tempi un posto nei vigili urbani resta tra i più ambiti, e sarebbero tantissimi i giovani pronti ad indossare la divisa profondendo passione e non solo senso di responsabilità. Nella delibera si da atto che, “trascorsi due mesi dalla mobilità temporanea, e previa relazione del Dirigente interessato in ordine all’acquisizione della necessaria professionalità, al dipendente in argomento sarà attribuito il profilo professionale di Istruttore amministrativo contabile” e, ironia della sorte, dopo si chiede di trasmettere copia della presente al dipendente ed ai dirigenti interessati, e per informazione ai soggetti sindacali. Sindacati che invece avevano chiesto da tempo, così come prevede la legge, un confronto sulla mobilità senza ottenere un alcunché. Non solo. Con l’organico ridotto all’osso la mobilità, l’ennesima, appare una chiara contraddizione.

VARIA ANCHE IL PROFILO PROFESSIONALE DEL DIPENDENTE - Inoltre insieme alla mobilità varia il profilo professionale del dipendente e dunque anche la pianta organica dell’Ente. Da qui la richiesta di attivazione della procedura di confronto sindacale e l’immediato stop ad ogni mobilità avviata, in attesa dell’avvenuta procedura di confronto richiesta. Il nuovo contratto obbliga gli Enti al confronto con le parti sindacali. Ma a Nardò il confronto non esiste. La segreteria provinciale del Uil FPL aveva già chiesto riguardo alle problematiche di alcuni comparti (non sono solo gli agenti di Polizia Locale a lamentarsi) anche la convocazione di un tavolo tecnico. Una richiesta che ha alla base una domanda forte: come fa l’attuale composizione organica del Corpo di Polizia Locale di Nardò a far fronte a tali e tante richieste che provengono dalle istituzioni, dalle leggi e dai cittadini? Eppure dicono dal sindacato “Sulla Polizia Locale di Nardò non incombe più il blocco delle assunzioni prescritto dalle varie finanziarie, lo dimostrano i diversi concorsi a tempo determinato che si sono avuti negli ultimi anni, ben due lo scorso anno, ma, nonostante ciò, v’è sempre una insufficiente e drastica situazione della forza lavoro, in quanto quella forza in termini di personale rimane un blando elenco, rimane solo un numero quantificabile di persone”.

IL COMUNE RISCHIA L’AVVIO DELLA PROCEDURA DELL’ART. 28 - Come si fa a procedere sulla mobilità e nel contempo invitare con tanto di avviso gli impiegati ad astenersi dal richiedere, per il mese di giugno, domande di congedo ordinario, comunicando, al contempo, che la normale turnazione sarebbe potuta variare per effetto delle assenze già previste? Da una parte si continua a sguarnire l’ufficio, dall’altra si dice a chi è oberato di lavoro inutile chiedere le ferie, la mole di lavoro è evidentemente tale da non consentire quelle che, per chi lavora, sono vacanze spettanti di diritto. Le domande di congedo, sarebbero state oggetto di diniego per ragioni di servizio, che non venivano oggettivamente motivate, che, evidentemente, - sottolineano dal sindacato “sono dovute ad una cronica mancanza di personale tale da poter coprire i servizi istituzionali”. Adesso il comune rischia l’avvio della procedura dell’articolo 28 dello statuto del lavoratori. Situazione evidenziata per altro anche nella riunione di quest’oggi delle rappresentanze sindacali unitarie che hanno deciso di interessare immediatamente le segreterie provinciali.

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